Il 5x1000 per il tumore al seno: Gerry Scotti sostiene la Ricerca - Humanitas 5x1000 Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

I progetti di Humanitas

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Il 5×1000 per il tumore al seno: Gerry Scotti sostiene la Ricerca

Il progetto

Sorrisi in Rosa è un progetto nato dalle pazienti per raccontare l’importanza della prevenzione e il ritorno alla vita delle donne affette da tumore al seno. La sciarpa rosa, indossata dalle testimonial, ne è diventata il simbolo distintivo.
La Breast Unit del Cancer Center di Humanitas è punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento di questo tumore.

Gerry Scotti sostiene il tumore al seno ed è testimonial del progetto. Nella foto è insieme alle donne e ideatrici di Sorrisi in Rosa e ad alcuni specialisti della Breast Unit del Cancer Center di Humanitas.

La Ricerca per migliorare la cura

Grazie alla Ricerca e al 5×1000 è stato realizzato un importante studio, pubblicato su Annals of Surgical Oncology 2022, che ha avuto un forte impatto sulla clinica. Lo studio SINODAR-ONE, guidato dal prof. Corrado Tinterri, chirurgo senologo di Humanitas e direttore della Breast Unit, ha dimostrato che, per alcune donne, è possibile evitare l’asportazione dei linfonodi ascellari. Una scoperta che ha cambiato il modo di operare il tumore del seno e prendersi cura delle pazienti, migliorando così la loro qualità della vita.

“In particolare – raccolta il prof. Tinterri, per quanto riguarda la chirurgia conservativa mammaria (non ancora per le mastectomie), grazie a questo studio sono cambiate le raccomandazioni delle linee guida italiane 2022 sull’omissione della dissezione ascellare (la rimozione di tutti i linfonodi ascellari). Abbiamo valutato la possibilità di evitare l’asportazione dei linfonodi in pazienti sottoposte a chirurgia conservativa della mammella, o a mastectomia per carcinoma mammario T1-2, e che presentavano uno o due linfonodi sentinella macrometastatici, ovvero con metastasi superiori ai 2 mm. L’obiettivo era determinare se la sola biopsia del linfonodo sentinella fosse associata o meno a un peggioramento della prognosi rispetto alla dissezione ascellare. I risultati hanno dimostrato che i tassi di sopravvivenza e di recidiva a 3 anni delle pazienti trattate con la sola biopsia e la terapia adiuvante non erano inferiori a quelli delle pazienti a cui erano stati rimossi tutti i linfonodi. Questo approccio chirurgico più conservativo consente un recupero più rapido e meno doloroso”.