Tumore del rene - Humanitas 5x1000 Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

Enciclopedia

Tumore del rene

I reni sono due organi posti in modo simmetrico nella parte posteriore del dorso; essi hanno il compito di filtrare il sangue e le sue impurità, di aiutare il controllo della pressione e di regolare la produzione dei globuli rossi. La causa del tumore al rene è ad oggi sconosciuta. Ciò nonostante è certo che la neoplasia si origina in seguito all’alterazione nel DNA di alcune cellule renali, che conduce ad una proliferazione incontrollata delle stesse. L’accumulo delle cellule malate, che crescono e si dividono in modo molto rapido, forma il tumore, che con il tempo può arrivare a estendersi sino ad altri organi, anche distanti dai reni.

Fattori di rischio

I fattori che possono aumentare il rischio di ammalarsi sono:

  • il sesso: gli uomini hanno più probabilità di ammalarsi delle donne;
  • il fumo: i fumatori sono più a rischio e il rischio diminuisce qualora si smetta di fumare;
  • l’obesità;
  • l’ipertensione;
  • l’età: il rischio cresce con l’aumentare dell’età e il picco di incidenza è intorno ai 60 anni;
  • l’esposizione per motivi professionali a determinate sostanze chimiche (quali, ad esempio, l’amianto e il cadmio);
  • sottoporsi a dialisi per lunghi periodi di tempo;
  • la sindrome di Von Hippel-Lindau, una patologia ereditaria rara;
  • il carcinoma papillare ereditario, un tumore renale anch’esso ereditario.

 

Come si può prevenire il tumore del rene?

Non esiste un’efficace strategia per evitare il tumore del rene, a parte evitare i fattori di rischio prima segnalati come il fumo, consiglio valido nella prevenzione di tutti i tipi di tumori e di numerosissime altre patologie.

Diagnosi

La diagnosi di tumore renale molto spesso è accidentale e precedente alla comparsa dei sintomi.

Per stabilire l’eventuale presenza di cancro del rene e la sua estensione, sono utili i seguenti metodi diagnostici:

Ecografia: è lo strumento di diagnostica per immagini che in maniera del tutto non invasiva e con grande accuratezza viene oggi impiegato in prima battuta per riconoscere una dilatazione delle cavità renali e o degli ureteri e/o per individuare masse solide o cistiche dei reni.

TAC: utilizza radiazioni ionizzanti ed è la tecnica più efficace per riconoscere anche millimetriche calcificazioni, oltre che – tramite il ricorso all’impiego di un mezzo di contrasto – lesioni espansive dei reni. E’ inoltre lo strumento più adatto per guidare biopsie su eventuali lesioni dei reni.

Risonanza Magnetica: in maniera non invasiva, utilizzando campi magnetici ed onde di radiofrequenza, questo metodo è oggi utilizzato per evidenziare le vie urinarie e i reni, per escludere dilatazioni patologiche dei calici e o degli ureteri e per meglio identificare masse renali altrimenti individuate.

PET (Tomografia ad Emissione di Positroni): è una metodica diagnostica che usa un radiofarmaco che si accumula nelle lesioni neoplastiche caratterizzate da elevato metabolismo. La sua applicazione può essere limitata nelle neoplasie renali perché parte del radiofarmaco è eliminato proprio per via renale. Risulta più utile per la valutazione di metastasi in sede renale da altre neoplasie.

Agobiopsia: è una tecnica mini-invasiva per il prelievo di un campione di tessuto che – in casi selezionati – è in grado di confermare tramite un esame istologico (al microscopio) la presenza o meno di un carcinoma del rene prima dell’intervento di asportazione del tumore, e di fornire informazioni essenziali sul tipo istologico e sull’aggressività biologica del tumore. La biopsia renale non è un esame di routine, ma viene eseguita solamente in alcuni casi selezionati.

 

Trattamenti

In Humanitas l’approccio al trattamento del tumore del rene è di tipo multidisciplinare e può prevedere molteplici opzioni terapeutiche.

Chirurgia

La chirurgia è il trattamento principale per questo tipo di cancro. I chirurghi di Humanitas sono esperti in tutte le forme di chirurgia del cancro del rene, con particolare riferimento alla chirurgia mini-invasiva laparoscopica. Le opzioni chirurgiche per il cancro del rene comprendono:

Nefrectomia parziale: il soggetto affetto da tumore del rene scoperto in una fase precoce può beneficiare della chirurgia conservativa renale che permette di conservare parte della funzione renale asportando esclusivamente la massa tumorale.

Nefrectomia radicale: i casi di tumore renale avanzato possono richiedere l’asportazione chirurgica completa del rene malato, della ghiandola surrenale adiacente ed anche dei linfonodi loco-regionali.

Tecniche chirurgiche mini-invasive: i chirurghi di Humanitas possiedono una vasta esperienza negli approcci chirurgici per via laparoscopica (compresa l’ablazione laparoscopica) e robotica.

Terapia medica

Negli ultimi anni sono stati sviluppati una serie di medicinali biologici che sono in grado di inibire recettori molecolari responsabili della proliferazione neoplastica, migliorando in modo significativo la prognosi di questa malattia. Tali farmaci hanno la capacità di colpire in modo selettivo le cellule tumorali preservando quelle sane, riducendo così la tossicità per il soggetto in cura. Inoltre, molti di essi hanno il vantaggio di essere somministrati per via orale.

Trattamento del carcinoma renale metastatico

Nei casi in cui il cancro sia diffuso ad altri organi, l’équipe medica elabora uno specifico piano terapeutico. Le opzioni terapeutiche prevedono il trattamento chirurgico, la radioterapia, la terapia medica con farmaci biologici mirati a bloccare la crescita del tumore.

 

Protocolli di ricerca clinica

Humanitas è un “Comprehensive Cancer Center” (Centro Oncologico), in cui una delle attività consiste nel disegnare e nello sviluppare protocolli di ricerca clinica. Si tratta dell’impiego controllato di nuove terapie che non sono ancora state approvate ufficialmente. I protocolli di ricerca clinica hanno lo scopo di determinare la sicurezza e l’efficacia di una terapia: possono non rappresentare una cura, ma almeno prolungare la vita o migliorarne la qualità. Tali protocolli possono prevedere l’impiego di nuove molecole di diversa origine – come chemioterapici o terapie biologiche – la cui azione è mirata al meccanismo di proliferazione cellulare tipico di un specifico tipo di neoplasia (farmaci “intelligenti”). Per avere ulteriori informazioni e capire quali protocolli possono essere adatti al proprio caso, è opportuno che il paziente si rivolga al proprio medico fiduciario.

Le informazioni riportate costituiscono indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico.