Algoritmi intelligenti e dispositivi indossabili per migliorare le cure della malattia di Parkinson - Humanitas 5x1000 Facebook Twitter WhatsApp LinkedIn Telegram

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Algoritmi intelligenti e dispositivi indossabili per migliorare le cure della malattia di Parkinson

Il progetto prevede lo sviluppo di un algoritmo diagnostico e di monitoraggio a distanza dei pazienti con disautonomia nella malattia di Parkinson

RESPONSABILE: Antoniangela Cocco, Neurologa

La disautonomia nella malattia di Parkinson

La malattia di Parkinson è una delle più comuni malattie neurodegenerative, con 5 milioni di casi al mondo. In Italia, dove l’età media della popolazione è alta, ogni 100.000 persone, 200 circa convivono con la malattia.

I sintomi più noti del Parkinson sono quelli motori, ma non sono gli unici: contrariamente a quanto si pensava fino a poco tempo fa, anche il sistema nervoso vegetativo – quello che controlla le funzioni non volontarie – viene colpito nelle fasi precoci della malattia, dando origine a un insieme di manifestazioni che va sotto il nome di “disautonomia” e che interessa circa il 30% dei pazienti, con importanti ripercussioni sulla loro qualità di vita. Tra i sintomi della disautonomia c’è la difficoltà a controllare la pressione sanguigna (che è troppo bassa quando ci si mette in posizione eretta e troppo alta in posizione supina) la stipsi e altri problemi gastrointestinali e di digestione, i disturbi urinari e le disfunzioni sessuali. 

La sfida della diagnosi a distanza delle disautonomia

Nonostante la sua rilevanza, la disautonomia è spesso diagnosticata e gestita con scale cliniche basate sull’anamnesi dei pazienti, mentre la valutazione oggettiva mediante test neurofisiologici specifici è appannaggio di un numero ristretto di centri. Presso ICH è attivo un laboratorio dedicato alla diagnosi e follow-up delle disautonomie, con particolare focus sulla malattia di Parkinson e le malattie neurodegenerative correlate. Limitare la valutazione della disautonomia al contesto ambulatoriale rende però difficile cogliere le reali difficoltà del paziente nel suo ecosistema quotidiano, così come seguire la progressione della malattia e adattare in modo continuativo le terapie.

Obiettivo del progetto

Il progetto di ricerca vuole implementare lo studio e il monitoraggio domiciliare dei pazienti con disautonomia, partendo dalla completa automazione del sistema di refertazione del laboratorio di Humanitas attraverso lo sviluppo di un algoritmo su misura. Per raggiungere i pazienti all’interno del loro contesto di vita quotidiano, l’algoritmo verrà implementato poi in una app per smartphone collegata a wearables in grado di misurare i parametri chiave della disautonomia. Questi strumenti – come lo smartwatch – sono nati per il fitness e il tempo libero ma stanno diventando strumenti clinici e di ricerca fondamentali per registrare i parametri in contesti fisiologici. Tutto questo sarà possibile grazie alla collaborazione con i data scientists e gli sviluppatori dell’AI Center di Humanitas.