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Una nuova era nella chirurgia polmonare

Telemedicina e chirurgia robotica mini-invasiva per ridurre i tempi di recupero post intervento toracico

RESPONSABILE: Giuseppe Mangiameli, Chirurgia Toracica

La frontiera della chirurgia polmonare mini-invasiva nell’era post-pandemica

La chirurgia polmonare mini-invasiva rappresenta il gold standard nel trattamento dei primi stadi del cancro del polmone. Nell’ultimo decennio, la chirurgia toracica robotica ha affiancato la normale tecnica video-toracoscopica trovando ampio consenso tra i chirurghi di tutto il mondo in termini di sicurezza clinica e di efficacia oncologica. Inoltre, con l’avvento della pandemia di Sars-Cov-2 nel 2020, la telemedicina ha subito un grande impulso, caratterizzato da un utilizzo sempre più ampio di dispositivi finalizzati al monitoraggio domiciliare dello stato di salute del paziente. Ma qual è l’impatto di questi approcci di telemedicina nel contesto del recupero post-operatorio? Sono in grado di ridurre i tempi di ricovero, specialmente nel caso di interventi mini-invasivi effettuati con tecniche robotiche?

Sono stati condotti diversi studi sulla fattibilità della sorveglianza sanitaria e sul miglioramento degli esiti post-operatori attraverso la telemedicina, con il coinvolgimento di medici e infermieri, ma nessuno studio pubblicato ha affrontato il tele-monitoraggio in condizioni di dimissioni precoci a seguito di un’operazione al polmone condotta con chirurgia mini-invasiva.

Gli obiettivi dello studio

L’obiettivo primario dello studio è valutare il miglioramento degli esiti chirurgici e della salute dei pazienti dimessi precocemente e seguiti in telemedicina a seguito di un intervento per tumore polmonare al primo stadio, sottoposto a intervento con tecnica robotica. Tra gli obiettivi secondari c’è anche la valutazione della riduzione delle complicanze nosocomiali, tipiche dei contesti ospedalieri, e del maggiore coinvolgimento dei pazienti e dei loro caregiver nel percorso di cura.