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Metastasi al cervello: il ruolo della radioterapia

Confronto tra radioterapia stereotassica pre-intervento o post-intervento nei pazienti con metastasi al cervello

RESPONSABILE: Pierina Navarria, Radioterapia e Radiochirurgia

Il problema delle metastasi al cervello e i nuovi approcci di radioterapia

La comparsa di metastasi al cervello riguarda circa il 20-40% dei pazienti con tumori solidi primari. Tra questi, circa il 25% dei pazienti presenta metastasi di grandi dimensioni, definite come superiori ai 2,1 cm. Il trattamento di queste metastasi rappresenta ancora oggi una sfida clinica non indifferente, che dipende dalla combinazione di due strategie terapeutiche sinergiche: la chirurgia e la radioterapia.

Per diversi anni, la radioterapia adiuvante – effettuata a seguito dell’intervento di rimozione chirurgica della metastasi e irradiando tutto l’organo – è stata considerata lo standard di cura. Si tratta però di una strategia terapeutica con non pochi effetti collaterali, dovuti alla tossicità delle radiazioni. L’introduzione delle nuove tecniche di radioterapia stereotassica – in grado di rilasciare alte dosi di radiazioni su aree molto ben delimitate e di risparmiare così i tessuti sani circostanti il tumore – ha cambiato profondamente la pratica clinica.

L’azione mirata di questo nuovo tipo di radioterapia pone però nuove sfide, soprattutto se utilizzata post-intervento, perché rende più difficile delimitare correttamente l’area da trattare. Allo stesso tempo, un suo utilizzo in fase pre-operatoria potrebbe rappresentare notevoli vantaggi, non solo per la maggior precisione con cui è possibile delimitare l’area da trattare prima della rimozione del tumore, ma perché renderebbe il successivo intervento chirurgico meno invasivo e più efficace. La maggiore efficacia di questo approccio resta però ancora da dimostrare.

Obiettivo del progetto

L’obiettivo di questo progetto è condurre uno studio randomizzato di fase III che confronti tra loro l’applicazione preoperatoria e postoperatoria della radioterapia stereotassica su più somministrazioni – cosiddetta frazionata – in pazienti con almeno una metastasi al cervello di grandi dimensioni e adatti alla resezione chirurgica.